In sinergia con l'ecosistema:
Rinazionalizzazione della Banca d' Italia
Abolizione, dalla Costituzione, del Pareggio di Bilancio
diritto alla casa: è un diritto inalienabile e riconosciuto dalla nostra Costituzione, oltre che nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nella Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali art. 31 e nel Trattato di Lisbona art. 34.3.
Uno spazio abitativo adeguato alle esigenze della persona e della famiglia è correlato a quei principi di dignità e di uguaglianza, che sono valori fondamentali del nostro paese. La carta Costituzionale considera il diritto all’abitazione un diritto sociale ed inviolabile facendo emergere, quindi un dovere, da parte dello Stato che è richiamato anche dall’art.2 della Costituzione.
Lo Stato non può adagiarsi e agire solo per quei “palazzinari” che navigano nelle istituzioni bloccando qualsiasi piano per la costruzione di case popolari sia per i propri interessi che per quelli delle banche d’affari nazionali o estere. Ogni individuo ha diritto ad una casa e nessuno da tale mancanza ne deve essere penalizzato.
* La legge sulla Buona scuola della Ministra Fedeli è la famosa 107/2015, e la sua approvazione ha creato non pochi problemi.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2017 sono stati pubblicati gli 8 decreti attuativi della Legge 13 luglio 2015, n. 107.
I decreti in oggetto riguardano:
Ognuno di questi decreti ha creato falle in un sistema che aveva bisogno di altro ossigeno.
La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente. Fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, dello stesso giorno, ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948. Consta di 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali. È quindi al vertice della gerarchia delle fonti nell'ordinamento giuridico della Repubblica.
Dal 1993 purtroppo il sistema proporzionale secco, descritto nella Costituzione, è andato a scemare lasciando il posto ad un bipolarismo che non ha prodotto buoni risultati. Se è vero che con il sistema elettorale sopra citato si andrebbe ad una frammentazione del voto, è anche vero che questo può essere l’unico modo per far sì che tutti i cittadini vengano rappresentati equamente. Ogni categoria di persone ha esigenze e caratteristiche che la distinguono e sicuramente quelle esigenze sono diverse le une dalle altre.
Un fruttivendolo non può avere gli stessi rappresentati di un metalmeccanico, così come un notaio non può averle rispetto ad un medico. Nel tempo, con il bipolarismo si sono creati due fronti che non sono riusciti a tutelare con il loro modus operandi tutti i votanti. Questo ha fatto sì che la gente perdesse fiducia nella classe politica e che non si sentisse più rappresentata da essa, assistendo ad uno scenario senza eguali. Da qui al tracollo dell’affluenza alle urne è stato un attimo.
E LA FIDUCIA NELLA CLASSE POLITICA ORMAI HA AVUTO IL SUO DECLINO.
L’obiettivo del movimento è quello di tornare ad un sistema elettorale proporzionale secco per far in modo che il popolo italiano abbia le proprie rappresentanze in Parlamento.